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- Storia
- Il ruscus racemosa
come viene
comunemente chiamato fa parte della famiglia delle lilliacee. Il suo
vero nome è danae
racemosa in quanto le foglie sono racchiuse in
piccoli racimi. La piante è originaria dell'asia
Sembra
sia giunta in Italia ai tempi di Lorenzo il Magnifico ad opera di frati
missionari fuggiti da quei lontani paesi, portarondo con se un
sacco pieno di bacche.
- Per
dare modo ai frati di
sostenersi il de Medici diede loro in uso una piccola
proprietà con una casa ed un bosco nella zona
sopra
Prato.
- E' in questo bosco
che i frati
seminarono le bacche della danae racemosa, che trovo il terreno e
l'ambiente adatto alle sue esigenze e si estese ad opera degli uccelli
in altri boschi della zona.
- Quindi stando alla
leggenda il
ruscus racemosa è presente in Italia da oltre 500 anni, a
differenza del parente prossimo ruscus aculeatis (pungitopo) non
è una pianta autoctona
- La coltivazione ad
uso produttivo
di fronde recise su larga scala inizia verso il 1920 ad opera di
floricoltori liguri, mentre in toscana sembra si avvenuta
successivamente.
- Negli ultimi 50 anni
le frande
recise di questa pianta hanno avuto un interesse economico importante
ed un buon prezzo sui mercati di Pescia e di Sanremo.
- Ci sono stati
ovviamente degli
alti e bassi, ma sembra che la ripresa sia discreta, Questo ad opera
dei produttori che hanno cercato nuovi sbocchi all'estero, ma anche
perchè le nuove coltivar di fronde recise di origine Neo
Zelandese introdotte di recente dopo il boom iniziale stanno perdendo
gradatatemente gli interessi del mercato.
- Certamente le fronde della danae racemosa si
presentano in
modo elegante, si adattano in qualsiasi conferione floreale. Una volta
recise hanno una durata molto lunga, quindi sono
economicamente vantaggiose per il fiorista e per l'acquirente finale.
- L'habitat
- Come sopra accennato, l'ambiente naturale di questa
pianta
è il bosco di latifoglie, in quanto non gradisce i raggi
violenti del sole e la luce abbondante. Può vivere anche in
campo aperto, ma le sue frande saranno di nessun valore perché
la luce e il sole cocente, le fanno arrossire.
- La coltivazione di solito avviene in boschi
artificiali,
realizzati con pioppo bianco o noci, oppure, metodo molto usato, sotto
ad ombrai realizzati con reti ombreggianti, con potere ombreggiante
fra il 70% e il 90%
- A nostro avviso l'ambiente ideale per questa
pianta è
il bosco, in quanto la mancanza di foglie dall'autunno alla primavera
consente ai raggi del sole di pentrare e di raggiungere la pianta
favorendone la crescita radicale.
- Difatti alcuni coltivatori durante il periodo
invernale
levano le reti per meglio aerare il terreno e per evitare in casi di
nevitate la caduta delle strutture di sostegno.
- La pianta
- La pianta è un sempreverde, formata da rami di
lunghenzza
compresa fra i 40 e i 90 cm. Si è a conoscenza di piante
trovate
in ambiente naturale (bosco) con fronde lunghe oltre i 150 cm. (non si
tratta di un altra varieta o di mutazioni genetiche, dipende
all'ambiente e dal fatto che per anni e anni nessuno ha mai raccolto le
fronde. Il taglio indiscriminato dei rami porta a fenomeni di
nanismo e gradatamente la pianta perde di vigoria.
- Il ruscus ha rami che annualmente si rinnovano
spuntando
dal terreno. Anche se di tipo legnoso questa pianta non ha
tronco. Il suo tronco (definito anche cappello), se così lo
possiamo chiamare, risiede per alcuni centimetri sotto terra.
- È dal cappello che spuntano le fronde, le radici ed
i
rizomi (i rizomi sono una ottima riserva d'acqua e nutrimenti per i
periodi di sicità)
- Annualmente ad agosto si formano sopra al
cappello,
precisamante sul lato esterno delle vecchie fronde, delle nuove gemme
(occhi). Si formano anche nuove radici e nuovi rizomi. Sarà
da
queste gemme che in primavera spunteranno i nuovi rami.
- Le fronde se non raccolte dopo un anno deperiranno
gradatanete ingiallendo, dopo due anni dalla loro compasa saranno
già avvizzite e secche. Questo consentirà alle nuove fronde di
avere lo
spazio per crescere. Dopo 3 anni dalla loro nascita i rami saranno
ridotti in polvere.
- Essendo un sempreverde il meccaniscmo è
tipico,
pensiamo ai pini che tutti gli anni fanno nuovi aghi, mentre quelli
vecchi a poco a poco cadono a terra.
- Riproduzione
- La riproduzione del ruscs racemosa può
avvenire in due modi: per seme o per divisione di vecchie piante.
- Il metodo da seme consiste nel mettre a dimora in
autunno le bacche . Queste germoglieranno dopo 18 mesi. Dal
primo
germoglio nascerà una foglia, l'anno successivo spuntaranno
due
foglie, il terzo anno nascerà il primo ranetto lungo appena
10
cm.
- Se ne deduce che sono passati
già 54 mesi da
quando abbiamo seminato. Portare a produzione piantine provenienti da
seme comporta attendere almeno 8 anni.
- La riproduzione da divisione è molto più
semplice.
Si scavano vecchie piante, si divide il cappello e le parti ad esso
attaccate (rami, radici, rizomi) in due, tre, quantto, ecc.
parti
(quanto dividere? dipende da come vogliamo sia la nuova pianta
e
dalle dimensioni della pianta originale). Si ripuliscono le parti di
cappello avvizzite e prive gemme, quindi si mettono a dimora in
nuovo
terreno.Dopo 2-3 anni avremo la nuova produzione.
- Si possono mettrere a dimora piante
provenienti da
coltivazioni in vivaio (in pieno campo o in vaso). Se provenienti da
vaso già dopo 2 anni si ha una piccola produzione.
by
Gabriele 2007 |